Piano strategico: guardare al futuro

Francesca Sacchi | 19 gennaio 2016

Sono entrata a far parte dello staff dell’ONG Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus in una fase di riorganizzazione interna e cambiamenti importanti.
Con la nomina del nuovo direttore; il primo passo per riassestare gli equilibri, affiatare lo staff e guardare al futuro è stata la stesura di un Piano Strategico.

Ogni organizzazione senza scopro di lucro, così come ogni azienda, dovrebbe disporre di un documento di programmazione che ne delinei i fondamenti valoriali e strategici, l’ambito e gli obiettivi.

Nello specifico, il Piano Strategico della ONG della Fondazione è il frutto di un’attenta analisi di:

Missione e Visione
Estensione su scala globale dell’esportazione del know-how della Fondazione nel mondo, valorizzando al meglio i vantaggi competitivi e cercando di ridurre gli svantaggi.

Contesto interno ed esterno
Cenni di sintesi alla Cooperazione Internazionale e alle risorse umane, quale patrimonio più importante delle organizzazioni che lavorano in questo settore e definizione della posizione strategica dell’ONG.

Principali Stakeholder
Riferimento alle credenziali, alle partecipazioni, al network e alle principali partnership; compresi i criteri per l’ammissione dei partenariati.
Approfondimento su come il contributo dell’ONG ad una parte del budget complessivo delle attività del partner locale, sia affiancato da un importante lavoro di accompagnamento verso l’autonomia, la sostenibilità e il capacity building.
Contributo grafico a supporto di come l’apporto economico di un’ONG sia (o dovrebbe essere) generatore e con effetto moltiplicatore di iniziative e altri finanziamenti.

Obiettivi
Strategie e obiettivi che guideranno l’azione dell’ONG nel quadriennio, quali gestione delle attività dei programmi paese in corso e trasversali e verifica ed eventuale ridefinizione dei Paesi e Progetti in cui avviare uno studio di fattibilità.

Piano finanziario
Modalità di reperimento risorse economiche della Cooperazione nel contesto italiano ed internazionale, composizione delle entrate e delle uscite, prospettive e stima andamento economico quadriennale, organigramma dell’attuale staff operativo.

Insomma, un fondamentale modello organizzativo che si basa sulla massima valorizzazione delle competenze e delle risorse umane, tecnologiche ed economiche a disposizione per una progettualità internazionale, a completamento della rete di servizi e unità d’offerta nazionali.

Gli sforzi e il coraggio senza uno scopo ben preciso, una strategia condivisa, una direzione da seguire non bastano a garantire la sostenibilità di un’organizzazione!

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