Docenti

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Social Change School ha la responsabilitĆ  diĀ formare la nuova classe dirigente del Non profit.Ā Aderire allā€™albo docenti Social Change School vuol dire condividere con entusiasmo tale missione e intervenire in significativi momenti formativi, nazionali ed internazionali. Ne fanno parte alcuni tra iĀ migliori professionisti del Non profit italiano ed europeo, provenienti da ONG quali Save the Children, Intersos, Oxfam ā€¦ e tante altre.
Lā€™albo docenti fa parte della governance dellaĀ Social Change School.

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Approccio Social Change School

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Social Change School chiede ai docenti impegnati nelle attivitĆ  dā€™aula di gestire il rapporto con la classe attraverso unoĀ scambio aperto di competenze ed esperienze.

Il modello didattico adottato dai docenti Social Change School ĆØ diverso da quello classico, di tipo ā€œfrontaleā€ (tipico retaggio della cultura universitaria italiana), dove il docente ĆØ visto come unico depositario della conoscenza, con il compito di trasferire i contenuti a studenti poco coinvolti perchĆ© considerati partecipanti passivi.

I docenti Ā sono, perciĆ², chiamati a garantire il raggiungimento di precisi obiettivi diĀ sviluppo delle competenzeĀ e ilĀ trasferimento degli apprendimenti. Per questo la Social Change School ha condiviso con loro, nel corso degli anni, metodologie formative innovative (tra cui GOPP, Action-Learning, Project Work), ricercando e selezionando consulenti di spessore professionale ed umano in grado non solo di gestire il trasferimento efficace dei contenuti formativi, ma anche di supervisionare e supportare lo studente durante lā€™intero processo di apprendimento.

I punti qualificanti dellā€™approccio Social Change School, che i docenti si impegnano a garantire nei propri interventi, sono:

  1. aderire al codice etico dellā€™ AIFĀ ā€“ Associazione Italiana Formatori;
  2. gestire lā€™aula in modo attivo e partecipatoĀ privilegiando un approccio didattico induttivo ā€“ si parte da casi e problemi reali ā€“ su quello deduttivo, dove si parte dalla teoria;
  3. privilegiare lo scambio di know how ā€œpeer to peerā€Ā e la costruzione condivisa della conoscenza a partire dallā€™esperienza degli studenti che diventano parte di una vera e propria ComunitĆ  di Pratiche. I docenti accolgono e rigirano le domanda al gruppo, individuano e valorizzano le expertise interne alla classe, favoriscono il problem solving;
  4. considerare le dimensioni ludiche, emotive ed energetiche altrettanto importantiĀ di quelle verbali-razionali nella costruzione della conoscenza;
  5. fornire interventi in aula centrati sullā€™Action Learning: esercitazioni, simulate, analisi di casi, valorizzazione delle esperienze, scambio di opinioni mirate;
  6. innescare, con la collaborazione dello staff didattico, un positivo cambiamento operativo-comportamentaleĀ (sia negli ambiti tecnici, che in quelli relazionali), supportando i corsisti a livello culturale-cognitivo;
  7. facilitare lā€™autoconsapevolezzaĀ e lā€™acquisizione di chiavi di lettura e di valutazione da parte dei corsisti;
  8. stimolare lā€™utilizzo di quanto trattato in aulaĀ nella pratica di lavoro quotidiano;
  9. dichiarare i presupposti/modelli teoriciĀ (o istituzionali) attraverso i quali guidano lā€™intervento formativo.

Competenze linguistiche

In conformitĆ  al processo di internazionalizzazione che contraddistingue i Master Social Change School, ĆØ necessario che il docente sappia progettare e condurre interventi formativi in lingua Inglese.

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