#GretaeVanessa: il volontariato serve davvero?

Davide Cavazza | 20 Gennaio 2015

Ho molto pensato se terminare il titolo che avete appena letto con un punto esclamativo o interrogativo, e non per attrarre il lettore o perché abbia dubbi. Scrivo da Blog4Change di ASVI, una scuola per professionisti del Non Profit e della cooperazione internazionale. Una scuola che ti insegna che per fare bene le cose devi essere preparato, e che non basta avere entusiasmo e coraggio, ma servono competenze altamente specializzate. Mi occupo da sempre del rapporto tra volontari e professionisti, avendo ricoperto in fasi differenti della mia vita entrambi i ruoli, per diverse Organizzazioni. E l’unica cosa certa che so è che tirare una riga tra le funzioni degli uni e degli altri è un errore.

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo hanno 20 e 21 anni. Venti e ventuno. E hanno nell’anima il sogno di un mondo migliore. Sono andate in Siria per dare una mano e sono state rapite per oltre cinque mesi. Ma la gioia per il loro rilascio ha lasciato presto il loro hashtag, la loro etichetta, sui social network: #GretaeVanessa sono in pasto adesso al dibattito sul prezzo della loro vita. Quanto vale una vita umana? Fabrizio Quatrocchi, Simona Pari, Simona Torretta, Giuliana Sgrena, Enzo Baldoni, Daniele Mastrogiacomo, Sergio Cicala, Domenico Quirico, Francesco Azzarà, Rossella Urru, Paolo dall’Oglio. Cooperanti, giornalisti, contractor, religiosi. In questo elenco solo alcuni dei nomi dei rapiti, probabilmente i più noti apparsi alle cronache negli ultimi anni. Quanto è valsa e quanto vale la vita di ciascuno di loro? Più o meno di quella di #GretaeVanessa? A meno di credere che #GretaeVanessa siano così inesperte che il loro rapimento sia stata una cosa giusta. Chissà, forse si sono rapite da sole.

Credo, come tutti, che per fare bene le cose ci voglia preparazione. Ovvio, e banalissimo. Non credo però che per aiutare qualcuno serva necessariamente l’aiuto del miglior professionista sulla piazza. Penso invece che ciascuno possa dare una mano, e che ciascuno possa trovare una strada per farlo. Se sarà ben preparato, meglio ancora. Ma è la volontà la cosa più importante. La volontà di agire, di mettersi in gioco, di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Abbiamo tantissimo bisogno del volontariato, sempre! Spalare il fango durante un’alluvione o fare parte delle Nazioni Unite e agire con strumenti e competenze sono entrambe cose utili. Cosa è più importante tra queste? Una sola o entrambe? Meglio rimboccarsi le maniche o aspettare di avere tutti i titoli per farlo con la massima cura?

Ci sono ottimi professionisti e pessimi volontari. Ma anche il contrario. Ciò che conta davvero è il senso di giustizia, di equità e di umanità che li muove. Il resto sono tecnicismi, è talento, sono capacità e senso della misura, è anche fortuna. Tutte cose importanti, certo, ma che se non vengono attivate dalla molla del cuore, non costruiscono proprio nulla. Dovere di uno Stato, a prescindere, è quello di difendere i propri cittadini, sempre. Questo è il senso di una comunità. Dovere dei volontari è quello di imparare strumenti dai professionisti, specie in contesti difficili. Dovere dei professionisti è quello di circondarsi dei volontari, di attivarli, di permettere loro di agire in buone condizioni. Gli uni e gli altri devono cercarsi, sempre. E unire le forze!

Se pensiamo anche solo per un secondo, togliendo le etichette, se sia giusto aiutare chi è in difficoltà per causa altrui, se chiediamo a un bambino se sia bello e giusto vedere un pompiere sull’albero che salva un gattino randagio invece che spegnere un incendio… scopriremo che il vero incendio per #GretaeVanessa è solo mediatico. Liberiamo #GretaeVanessa dall’ultima gabbia, quella dei pregiudizi, e salutiamo con un sorriso il ritorno a casa di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Bentornate, ragazze!

Torna in alto