#StoriedalCampo: In Africa per sconfiggere il cancro

Diario dell’ultimo viaggio in Uganda di Titti Andriani – Afron, Oncologia per l’Africa Onlus

La passione e il legame di Titti Andriani per l’Africa sono sempre stati molto profondi, da quando, nel 1980, andò in Senegal per la prima volta.

Una passione che, con il passare degli anni, l’ha portata sempre più a dedicarsi ai problemi di questo grande e contraddittorio continente, in particolare a cercare di combattere difficoltà e pregiudizi che spesso circondano le donne malate di tumore.

Titti Andriani per inseguire il suo sogno si è lasciata alle spalle una carriera nel profit, ha fatto volontariato in giro per il mondo, ha frequentato il Master FRAME- in FundRaising Management in the NGOs Business Administration, Marketing, Communication, Social Media, Campaigns presso la Social Change School che le ha fornito fondamentali competenze e strumenti tecnici, e ora è Presidente di ‘AFRON – Oncologia per l’Africa Onlus’, associazione dedicata alla prevenzione e alla cura del cancro nei paesi africani.

Leggiamoci il diario del suo ultimo viaggio in Uganda in occasione del ‘World Cancer Day’, fra ambasciatori e karimojong!

“Appena atterrata a Kampala ho inviato un messaggio ad uno dei medici con cui lavoriamo da anni e la sua risposta è stata “Welcome Home”. Un tuffo al cuore! Che straordinario senso di appartenenza! Allora se ne sono accorti anche loro che qui in Uganda io mi sento a casa e che le donne di cui mi prendo cura sono per me delle sorelle. Sono arrivata da soli due giorni e mi sembra un’eternità. Anziché rispettare i placidi tempi africani, porto con me i soliti ritmi frenetici occidentali, con la paura di non riuscire a raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Primo fra tutti è celebrare il World Cancer Day, la Giornata Mondiale contro il Cancro, commemorata a livello globale. Noi la festeggiamo in un clima gioioso con 30 donne ugandesi sopravvissute al cancro al seno. Lavorano come volontarie per l’Uganda Women’s Cancer Support Organization (UWOCASO), la NGO nostra partner dal 2013.

Queste donne si reputano molto fortunate perché sono riuscite a sconfiggere il cancro nonostante le difficoltà riscontrate. Hanno vinto sulla vergogna di essere considerate “infette” o punite da Dio per un comportamento sbagliato, hanno venduto ogni loro bene per potersi pagare la chemioterapia, che non viene passata dal sistema sanitario nazionale, hanno affrontato il lungo e travagliato viaggio che dai loro villaggi le porta nella capitale per potersi curare, lasciando a casa anche 6 o 8 figli ed il lavoro nei campi. Sorridono felici oggi e se le intervisti ti rispondono che l’importante, nonostante tutto, è ‘vivere… Un inno alla vita!

La nostra associazione AFRON da 4 anni sostiene le attività’ di UWOCASO perché loro, più di chiunque altro, con la personale felice testimonianza, possono vincere lo stigma, l’ignoranza e le miscredenze legate al cancro e convincere le altre donne ugandesi a sottoporsi ad uno screening ginecologico e senologico da noi offerto, screening che può’ salvare loro la vita.

Il mio viaggio prosegue per la Karamoja, terra arida e desolata, dove solo da pochi anni è possibile tornare a lavorare in un clima di sicurezza. AFRON dal 2016 ha attivato una partnership con il Matany Hospital, piccolo gioiello gestito dai Missionari Comboniani con il valido supporto del CUAMM Medici con l’Africa. Insieme al CUAMM stiamo mettendo in piedi un programma di informazione sul cancro, realtà totalmente sconosciuta dalla popolazione, e di screening ginecologico e senologico per le donne karimojong. Nel novembre scorso siamo riusciti a visitare 1.836 donne in due settimane!

La mia presenza oggi è dovuta all’organizzazione della prossima campagna di screening, prevista ad ottobre 2017, e al follow up delle pazienti; di alcune stiamo ancora aspettando i risultati istologici ma sappiamo che due di loro, a cui è’ stato diagnosticato un cancro alla cervice in stadio avanzato, non sopravvivranno. La mancata conoscenza della malattia e l’assenza di programmi di prevenzione impediscono alle donne di recarsi in ospedale in tempo utile per farsi curare. È’ questo il grande dilemma dei paesi africani: la diagnosi tardiva porta sempre a conseguenze fatali. E così, con questo senso di impotenza e frustrazione nel cuore, devo rassegnarmi al fatto che perderemo altre due donne…. impossibile da accettare…

Ma dobbiamo guardare avanti e renderci conto che invece grazie ai nostri attuali e futuri programmi di sensibilizzazione e screening le donne avranno la possibilità di conoscere il cancro, prevenirlo e poterlo curare.

Il mio rientro a Kampala avviene con un piccolo Cessna da 16 posti, a guardarlo c’è da farsi il segno della croce! Ma sarà che ho un figlio pilota e che mi risparmio altre 12 ore di macchina e polvere, come all’andata, salgo a bordo entusiasta e mi godo il panorama dell’Uganda dal cielo. Incredibile come i colori cambino nell’arco di un’ora: si passa dal giallo arido del deserto, al rosso della terra africana, all’azzurro dei grandi laghi, al verde della macchia mediterranea e in un batter baleno sono catapultata di nuovo nel traffico infernale di Kampala.

Dopo qualche incontro con altri nostri partner per pianificare attività future, rimane l’ultimo importante appuntamento a Kampala: la Reception organizzata in Residenza dall’Ambasciatore Italiano in Uganda, H.E. Domenico Fornara, a favore di AFRON e della lotta al cancro in Uganda. Un grande sostegno quello dell’Ambasciatore, che più volte si è pronunciato a favore di AFRON e UWOCASO ed ha auspicato l’impegno del governo ugandese a prendere provvedimenti per far fronte a questa nuova emergenza sanitaria. Alla presenza del Segretario Permanente del Ministero della Salute, del Ministro della Karamoja, degli Ambasciatori di USA, Norway e Rwandai, delle NGO locali ed internazionali, l’appello è stato unanime: TAKE ACTION AGAINST CANCER.

In una lunga tradizione di cooperazione sanitaria, ancora una volta Italia e Uganda uniscono i loro sforzi per garantire a donne e bambini ugandesi il diritto alla salute alla prevenzione e l’accesso alle cure oncologiche.

WE CAN I CAN è lo slogan del World Cancer Day. Oggi tornando a Roma ho la netta sensazione che, grazie a tanto impegno, NOI POSSIAMO!

 

Di Titti Andriani 

 

Per leggere un’altra testimonianza di Titti Andriani per Social Change School:

Titti e AFRON, la sua Onlus che da una speranza di vita alle donne africane

 

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