L’istituzionalizzazione della Felicità

Dhebora Mirabelli| 3 Novembre 2015

Se Benjamin Constant nel suo testo del lontano 1819 “De la liberté des anciens comparée à celle des modernes”, considerando la felicità collettiva ormai essere diventata una materia da delegare, provocatoriamente ipotizzava l’istituzione utopica di un “Ministero della Felicità Pubblica”, è il caso di dire che la realtà ha superato l’immaginazione.

Ricordando un’esperienza personale, qualche anno fa a Vilnius per lavoro, ebbi l’ardire di andare oltre il fiume Vilnia e di scoprire piacevolmente la Repubblica della Felicità, Uzupio. In questo che, può considerarsi uno dei più antichi sobborghi di Vilnius, un tempo abitavano prostitute e gente di malaffare, poveri e artigiani. A partire dagli anni ’90 iniziò a diventare il quartiere degli artisti e degli intellettuali che per riscattarsi dal passato ne dichiararono l’indipendenza il primo aprile del 2000 (da allora giorno di festa nazionale), dotandosi di una Costituzione, una bandiera (rappresenta una mano con un buco al centro, a simboleggiare che Uzupis si puo’ amare, carezzare, sentire ma non si puo’ possedere) ed un inno nazionale.

Il suo Presidente, Romas Lileikis, ha la sede del suo Governo al “Caffè Uzupis”; in via Paupio, ritroviamo su 3 panelli, riportati i 41 articoli della Costituzione sulla quale si fonda la Repubblica.

Tra questi, ripensando al perseguimento della felicità di migliaia di immigrati (riprendendo la formulazione del diritto sancito nella Dichiarazione d’indipendenza americana del 4 luglio 1776); oggi riscopro più che mai concreti e per nulla utopici i seguenti diritti “europei”:

3. Tutti hanno il diritto di morire ma non e’ un obbligo
8. Tutti hanno il diritto di essere mediocri e sconosciuti
16. Tutti hanno il diritto di essere felici
17. Tutti hanno il diritto di essere infelici
18. Tutti hanno il diritto di stare in silenzio
20. Nessuno ha il diritto di usare violenza
21. Tutti hanno il diritto di apprezzare la propria scarsa importanza
23. Tutti hanno il diritto di comprendere
24. Tutti hanno il diritto di non capire
25. Tutti hanno il diritto di appartenere a qualunque nazionalita’
28. Tutti hanno il diritto di dividere cio’ che posseggono
29. Nessuno puo’ dividere cio’ che non possiede
35. Nessuno ha il diritto di dichiarare colpevole il prossimo
36. Tutti hanno il diritto all’individualita’
37. Tutti hanno il diritto di non avere diritti
38. Tutti hanno il diritto di non avere paura
39. Non deludere
40. Non combattere
41. Non cedere

Volendo andare oltre, mi dico, senz’altro fiduciosa nel poter presto leggere un Piano di azione globale a favore della felicità collettiva, della fratellanza e dello sviluppo sociale e solidale elaborato su impulso delle seguenti istituzioni:

1)      Viceministero della Sovrana Felicità venezuelano creato il 2013 dal leader Maduro per coordinare le missioni sociali;

2)      Viceministero allo Yoga indiano istituito il 2014 da Modi;

3)      Ministero del Futuro svedese, inaugurato quest’anno, che ogni giorno è impegnato nella ricerca di soluzioni per migliorare l’avvenire;

4)      Ministero della Verità tedesco …;

5)      Ministero dell’Amore italiano …;

6)      Ministero della Pace americano…

Ops…scusate, gli ultimi tre sono uno scoop di George Orwell ma ci vorrebbe la macchina del tempo di “Ritorno al Futuro” che ci riporti al 1984 per vederne l’istituzione!

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