#Working4HRM – La riforma del Terzo Settore e gli effetti sul mondo HR secondo S.Sgueo di Telefono Azzurro

Simone Sgueo|Head of Human Resources di Il Telefono Azzurro ONLUS| 24/05/2018

Ampiamente dibattuto ed approvato come impianto centrale, la tanto agognata riforma del Terzo Settore attende ora, con il nuovo governo, di vedere finalmente la “luce” pratica dei Decreti Attuativi. L’impianto pratico della Riforma, ad oggi, Maggio 2018, sembrerebbe avere in dirittura d’arrivo varie implicazioni per il mondo del lavoro ed in particolare delle HR. Proprio tenendo il focus solo su questo aspetto, sono già numerosi i campi che prevedono un sostanziale aggiornamento:

  • ETS e Registro Unico: Tutto l’impianto si basa sulla nuova figura degli Enti del Terzo Settore, la quale ricomprende anche Organizzazioni già esistenti come le ODV (Organizzazioni di Volontariato) e le APS (Associazioni di Promozione Sociale) oltre a enti filantropici, Imprese Sociali, Reti Associative e Società di Mutuo soccorso. Le loro agevolazioni fiscali e facilitazioni dipendono tuttavia dall’iscrizione al Registro Unico: pubblico ed accessibile a tutti in modalità telematica, gestito su base regionale e territoriale. Vige il divieto del superamento del rapporto 1:8 della differenza retributiva tra dipendenti relativamente alle RAL. Per essere operativo tuttavia manca l’approvazione dei Decreti Attuativi.
  • Volontariato: La riforma dà una definizione giuridica della figura del Volontario (“persona che per sua libera scelta, svolge attività in favore del bene comune per il tramite di un ETS…”) valida per tutti gli ETS stessi e sottolineandone la gratuità dello svolgimento delle mansioni. Non è e non può essere un volontario chiunque abbia un qualunque tipo di collaborazione retribuita con l’ente di cui è volontario. Il Ministero dello Sviluppo economico sta individuando meccanismi assicurativi semplificati e disciplinati.
  • Impresa Sociale: Aumentano i campi di attività di interesse generale, includendo: microcredito, housing sociale, commercio equo e solidale e agricoltura sociale. Acquisiscono questo titolo gli enti privati (comprese Cooperative sociali e loro consorzi) che esercitano in forma stabile una o più attività di interesse generale, di utilità sociale e/o solidaristica senza scopo di lucro. Si definiscono lavoratori e persone svantaggiate il cui impiego consente all’IS di realizzare attività ulteriori rispetto a quelle tipiche, e che vanno tratatte secondo il CCNL applicato. Già Costituite, si devono adeguare entro 12 mesi dall’entrata in vigore del Decreto.
  • Servizio Civile Universale: Previsto un Ente per il SCU, ed un fondo nazionale per lo stesso, programmato triennalmente e sviluppato annualmente. Possono diventare operatori del SCU tutti i cittadini italiani e della UE, stranieri regolarmente in Italia, con età dai 18 ai 28 anni. L’operatore ha un contratto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, non è assimilabile a nessun tipo di rapporto di lavoro e non comporta cancellazione da liste di collocamento e/o mobilità.
  • Organizzazioni di Volontariato: le ODV sono costituite da un numero non inferiore a sette persone o di tre ODV ed il numero di lavoratori dipendenti o autonomi non può essere superiore al 50% del numero dei volontari.
  • Associazioni di Promozione Sociale: le APS sono costituite da non meno di sette persone o di tre APS e vi possono essere associati altri ETS (al contrario che nelle ODV), anche qui si pone per i lavoratori dipendenti o autonomi il limite del 50% del numero dei volontari e degli associati.

 

Simone Sgueo

Head of HR

Il Telefono Azzurro ONLUS

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