Innovazione sociale via social media

Sandro Calvani | 16 luglio 2013

 

Ancora una volta  la rivista specializzata per viaggiatori d’affari e turisti Condè Nast Traveler ha nominato Bangkok come la città migliore dove vivere. Per uno che ci abita non è una novità. E chiunque altro l’ha visitata ne ha apprezzato la qualità della vita.

Ma la sorpresa di oggi è un’altra, curiosa anche per uno “’del posto”.

Bangkok è la città a maggior connettività online al mondo. In Thailandia vi sono  78 milioni di account internet su 69 milioni di abitanti, compresi i vecchi e i tanti neonati, probabilmente più attaccati al biberon che al computer o allo smartphone. Il tempo medio che ogni utente internet thailandese passa sui social media è di 8,7 ore al giorno. Anche questa è una media: dato che io non li uso così a lungo, ci dev’essere qualcun altro che ci vive 15 ore al giorno. In generale è comunque parecchio più tempo di quanto in teoria ognuno dovrebbe ‘lavorare” oppure “dormire” ogni giorno.

Ma i tempi “tecnici” di un popolo molto creativo nell’innovazione sociale sono difficili da definire con precisione. Ad esempio moltissimi lavoratori negli uffici pubblici e privati, comprese le università, gli ospedali e i supermercati di Bangkok si prendono pause pranzo più lunghe di quanto previsto dal contratto di lavoro; ma si può anche dire che a pranzo si risolve gran parte dei problemi della giornata con una consultazione tra gli addetti ai lavori. Quindi in pratica potremmo definirli come pranzi di lavoro.

Sui milioni di tavolini ospitati dai marciapiedi di Bangkok – che è in pratica un colossale ristorante all’aperto per oltre 10 milioni di abitanti, aperto 24 ore al giorno – molti rispettano la tradizione della condivisione mangiando in 3 o 4 amici noodles con i bastoncini da un unico piatto. Ma a dar man forte a quattro persone che parlano animatamente si possono vedere sempre almeno sei telefonini e  diversi tablet che forniscono in tempo reale le ultime novità da casa, dall’ufficio, dalla città e dal mondo intero. 

Dei 18 milioni di Thailandesi su Facebook, 8 milioni sono cittadini di Bangkok che è dunque la più grande città Facebook al mondo. Facebook e altri social network fanno parte della vita della gente 24 ore al giorno: servono a scambiare oltre cento messaggi e foto per persona al giorno, per decidere dove e con chi andare a mangiare, dove fare shopping, quale film e quale amico o partner scegliere per la serata e ovviamente anche l’agenda e e gli invitati delle riunioni di lavoro.

I biglietti delle diverse metropolitane e treni sopraelevati permettono di accumulare punti che poi arrivano sul telefonino come buoni e consigli d’acquisto. Il massimo affollamento online è tra le nove di sera e mezzanotte, quando sono attivi il 100% degli account internet e dunque il 117% della popolazione.  Dato che i cittadini di Bangkok amano anche scambiarsi molte foto, Suvarnabhumi, il più importante aeroporto internazionale della città e Siam Paragon, il principale centro commerciale di Bangkok, sono i luoghi più fotografati al mondo su Instagram.

Ovvio dunque che qualunque altra innovazione sociale, politica, e perfino culinaria passi attraverso i nuovi social network che in questa parte del mondo sono divenuti un modo per comunicare di più, con più coraggio, con più gente, per inventare soluzioni creative, proposte da uno ma poi convalidate da molte con un rapido test di fatto o di opinione, oppure generate attraverso milioni di brainstorming quotidiani che permettono di trovare soluzioni mai viste prima.

Adesso devo interrompere perchè i miei studenti hanno lanciato una consultazione flash via Yahoogroups sulle conclusioni della mia lezione dell’altro ieri. Questa volta la scienza è stata certa ed al sicuro da attacchi per ben due giorni! 

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