Gli smartphone e i bambini invisibili

Dhebora Mirabelli| 26 gennaio 2016

Gli Smartphone di ultima generazione vi promettono una tecnologia all’avanguardia che vi dice dove siamo, dove andiamo e perché? Non sarà vero ma è bello crederci!

Il  Rtls (Real time location system) comprende quella serie di servizi di localizzazione associati all’uso di tecnologie come l’Rfid, l’Nfc, il Bluetooth, i sensori e la connessione Internet Wi-Fi che, nel loro insieme, ci promettono che il nostro tanto desiderato smartphone ultimo modello, sempre più presente tra le nostre mani … ci rende “visibili” al mondo e sempre rintracciabili!

Purtroppo, mi viene difficile crederlo e sentirmi anche “sicura” quando leggo l’ultimo rapporto di Amnesty International del 19 gennaio.

Aziende, tra cui Apple, Microsoft, Samsung, Sony, Daimler e Volkswagen promotori e fautori di queste tecnologie, alla domanda se sapevano dirgli se nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), nelle diffuse miniere che producono il 50% di cobalto al mondo, lavorassero bambini e se questi si ammalassero insieme agli adulti per regalarci le batterie che “allungano la vita” ai nostri telefonini, macchine e altri confort … la risposta è stata: boh???.

Google maps poteva aiutarli?

 “… Almeno 80 minatori artigianali sono morti sotto terra nel sud del Congo tra settembre 2014 e dicembre 2015 da solo. La cifra reale è sconosciuta perché molti incidenti non vengono registrati e i loro corpi sono lasciati sepolti sotto le macerie …

…I bambini, hanno detto ad Amnesty International, hanno lavorato fino a 12 ore al giorno nelle miniere, per il trasporto di carichi pesanti e per guadagnare tra uno e due dollari al giorno. Nel 2014 circa 40.000 bambini hanno lavorato nelle miniere in tutto il sud RDC, molti dei quali dediti all’estrazione di cobalto, secondo l’UNICEF …” (Comunicato stampa Amnesty International).

Mentre noi genitori a Natale, Pasqua, compleanni, promozioni e ricorrenze varie ci interroghiamo se è educativo seppur necessario ormai regalare un tablet, telefonino a nostro figlio non ancora adolescente per sapere dove si trova ogni momento, per farci telefonare per ogni richiesta, per giocare o altro … forse le multinazionali produttrici di questa nuova e portentosa tecnologia potrebbero regalare i loro prodotti ai minori che lavorano delle miniere della Repubblica democratica del Congo per sapere se vanno a scuola, se fanno turni inumani o semplicemente quanto tempo restano esposti agli effetti dannosi del cobalto …

Che ne dite?

Gli antichi dicevano “do ut des”: io do affinché tu dia.

È così difficile preferire allungare la vita di un bambino più che di una batteria che ci accorcia anche la nostra di vita?

A rischio di sacrificare la tanto preziosa “privacy” nostrana renderei visibili i bimbi dominicani, oggi invisibili.

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